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EURISPES. 2° RAPPORTO NAZIONALE SULLA SCUOLA E SULL’UNIVERSITÀ PRESENTATO L’8 FEBBRAIO 2024 PRESSO LA BIBLIOTECA NAZIONALE CENTRALE DI ROMA PDF Stampa E-mail

«Nel rapporto abbiamo identificato punti di forza e punti di debolezza. Soffermarsi sui punti di debolezza in un’epoca caratterizzata dalla propaganda e dalla disinformazione significa senso di responsabilità, con l’ovvia intenzione di migliorare lo stato attuale delle cose. Desta forte preoccupazione il decremento demografico, del quale non si occupa nessuno. Continuiamo ad assumere nelle scuole e nelle università docenti che non si sa a chi insegneranno tra pochissimi anni (si chiama tecnicamente danno all’erario). Ancora, il rapporto sempre complicato col mondo del lavoro, una non convinta spinta della ricerca e dell’Innovazione dove pure esprimiamo eccellenze mondiali. In conclusione, perché in Italia dobbiamo investire in educazione? L’Italia è destinata a recitare un ruolo geopolitico sempre più rilevante nella società della conoscenza, essendo una delle potenze più industriali del mondo e, ancora di più, una potenza culturale che ha creato l’immaginario e la civiltà dell’Occidente. Noi non siamo certamente l’ultima ruota del carro. Di conseguenza, sarebbe utile delineare una pedagogia della nazione, intesa su come il nostro paese forma i propri cittadini e racconta sé stessa alla propria comunità e al mondo, ricordando la necessità di prospettare una riforma organica come quella che propose Giovanni Gentile, e non innumerevoli interventi minimali che peggiorano sistematicamente la situazione esistente, come una sorta di manutenzione del dolore. Una riforma strutturale occorre, che coinvolga educazione pubblica e privata a livello scolastico e universitario, per porre le premesse della valorizzazione del capitale umano ‒ in Italia è altissimo il dato dei giovani che non studiano e non lavorano, è un dramma del nostro Paese. Ed è quindi importante valorizzare i talenti che abbiamo. Elaborare una proposta, come la pedagogia della nazione, è un’occasione per riflettere sul presente e il futuro del nostro Paese, chiarendo gli scopi dell’Istruzione. L’Istruzione, la Scuola e l’Università non possono essere, come in parte sono o in gran parte delle volte sembrano, degli ammortizzatori sociali per studenti e docenti, bensì luoghi di costruzione del futuro. Appunto per questo, concludo, la democrazia non è solo la meno imperfetta forma di governo, ma oggi, di fronte all’intelligenza artificiale, è la meno imperfetta forma di giustizia sociale. Dice Y. Harari: quando gli algoritmi avranno estromesso gli umani dal mercato del lavoro, la ricchezza e il potere potrebbero risultare concentrati nelle mani di una minuscola élite che possiede i potentissimi algoritmi, creando le condizioni di una disuguaglianza sociale e politica senza precedenti. Appunto per questo, oggi l’educazione e la democrazia in Italia sono più importanti che mai e il Rapporto Eurispes vuole testimoniare questo». F: R. Caligiuri, direttore dell’Osservatorio sulle Politiche educative dell’Eurispes. 2° Rapporto Eurispes 18.03.24.