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CONCORSI UNIVERSITARI TRA MERITOCRAZIA E DERIVA DELLA “PUNTEGGIOCRAZIA” PDF Stampa E-mail

Il numero di pubblicazioni e delle relative citazioni e l'indice di Hirsch, sono i valori usati per quantificare la prolificità nel tempo e l'impatto numerico di un autore. Si potrebbe parlare di meritocrazia ma il fatto è che, fatta la legge e trovato l'inganno, siamo entrati nel magico mondo della punteggiocrazia, che è ben altra e poca cosa. Tutto il sistema si fonda su indici inventati e gestiti da un sistema privato, che altro non è che quello indicizzato delle multinazionali dell'editoria scientifica. Tompson Reuter e Elsevier sono proprietarie dell'ISI Web of Science e di Scopus, i database che ogni mattina il ricercatore controlla per conoscere la sua posizione, il suo ranking, come fosse lo specchio di Grimilde, la Regina-strega di Biancaneve. Il risultato è che non sempre vince chi gioca meglio o ha la migliore reputazione scientifica ma chi è più furbo a seguire le logiche commerciali delle case editrici ed abile a costruire strabilianti performance bibliometriche. È come se misurassimo la qualità di un film solo dal numero di spettatori o quella di un regista o di uno scrittore dal numero di libri pubblicati in un lasso di tempo ristretto. F: P. Inglese, Il Riformista 16.02.24.