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INDAGINE SUL DOTTORATO IN UE E IN ITALIA PDF Stampa E-mail

Nell'Unione europea gli studenti di dottorato sono 666.724 (dato del 2019). Il Paese con il maggior numero di dottorandi è la Germania (201.800) equivalente a circa il 30% dei DOTTORANDI EUROPEI. Seguono Spagna (90.755), Francia (66.901) e Polonia (39.269). In fondo classifica troviamo gli stati più piccoli dell'Unione: Cipro (1.492), Lussemburgo (819) e Malta (177). In questo scenario, l'ITALIA è il sesto paese per numero di dottorandi, che si attestano a 29.480. Nel 2019, il 3,75% degli studenti iscritti a un segmento di istruzione terziaria frequenta un dottorato di ricerca. Questo numero varia da Paese a Paese. I valori più alti si registrano in Lussemburgo (11,53%), Repubblica Ceca (6,78%) e Finlandia (6,2%). I più bassi invece nei Paesi Bassi (1,76%), in ITALIA (1,52%) e a Malta (1,1%).
Il settore in cui ci sono più dottorandi è il SETTORE SCIENTIFICO E TECNOLOGICO, come attesta Eurostat. Nel 2019 conta il 41,6% degli studenti. Tra gli stati membri UE, questo ambito registra la quota maggiore in Lussemburgo (circa il 50%). Risulta molto popolare anche in Francia, Italia, Germania, Repubblica Ceca e Estonia con valori che variano tra il 49,7% e il 45,3%. Le quote minori sono registrate in Ungheria (31,7%), Grecia (30,7%) e Bulgaria (28,6%). Per quel che riguarda gli altri settori, risultano più seguiti quello di scienze sociali, economia e legge (20,3%) e quello dell'educazione, dell'arte e delle discipline umanistiche (19,2%). In fondo, l'ambito medico e sanitario (15,7%) e quello agricolo e veterinario (2,7%).
In ITALIA emergono differenze tra le aree disciplinari: tra chi guadagna almeno 1.300€ al mese la percentuale di appartenenti all'area CUN 9 (ingegneria industriale e dell'informazione) cresce dal 13,5% della popolazione campionata al 24,6%, e nell'area 6 (scienze mediche) dall'8,6% al 14,5%. Si registra invece un netto calo nell'area 5 (scienze biologiche), che passa dal 13,9% assoluto al 6,3% tra chi ha un reddito più alto. Sebbene nel luglio 2022 sia entrato in vigore un aumento dell'importo minimo della borsa di dottorato a 1195.48 € netti al mese, la situazione è cambiata in peggio nell'ultimo anno: a fronte di un aumento del 5.75%, l'indice dei prezzi al consumo ISTAT è cresciuto dell'8.9% negli ultimi 12 mesi, configurando una perdita netta di potere d'acquisto. Al tempo stesso, la crisi degli affitti in molte città universitarie italiane ha provocato ulteriori aumenti del costo della vita per i dottorandi: già un anno fa, circa due terzi dei posti di dottorato erano in città in cui l'affitto di un monolocale era superiore al 30% dell'importo della borsa, e molte città hanno visto aumenti superiori al 10%. Se si includono le spese per bollette e spese condominiali, soltanto il 34,6% delle risposte nell'indagine ADI rimane sotto il limite del 30% del reddito, mentre il 47,4% supera il 40% del reddito, segnalando dunque un costo insostenibile per l'abitazione secondo gli indicatori comunemente impiegati. Il confronto con l'estero mette l'Italia come fanalino di coda per potere d'acquisto della borsa di dottorato: normalizzando gli importi di altri Paesi europei al costo della vita, la borsa italiana risulta più bassa di circa il 20% rispetto a Francia e Germania, del 30% rispetto alla Spagna, e del 50% rispetto a Olanda e Danimarca.
F: F. Chiariti, T. Rollo, G. Cavagni, L. Giovinezza, La questione salariale. Decima indagine ADI sulle condizioni di lavoro nell'ambito del dottorato di ricerca. Rapporto finale e analisi stratificata, Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia – Servizio Studi e Ricerche, Roma, 2023